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MOTOROTARY 2025 – Un motogiro tra passione, solidarietà e cultura

Sabato 12 aprile 2025, il territorio ferrarese è stato protagonista di un evento che ha unito il rombo dei motori alla solidarietà: il MOTOROTARY – On/Off-Road – Alla scoperta dei Piccoli Musei, un motogiro ludico ricreativo non competitivo organizzato dal Rotary Club di Poggio Renatico, in collaborazione con Estense Motori, Due Ruote Asd e MKC Reno.

L’iniziativa ha riscosso un grande successo, coinvolgendo motociclisti di ogni età in due affascinanti percorsi – uno On-Road da 70 km su strade secondarie e rurali, e uno Off-Road da 110 km su strade bianche e arginali – con un filo conduttore culturale e solidale.

🎯 Obiettivo: aiutare Clarissa

Il cuore dell’evento è stato rappresentato dal progetto “Aiutiamo Clarissa”, a sostegno delle cure per una bambina affetta da una rara malattia genetica. L’intero ricavato della giornata, compreso nella quota di partecipazione di 30€, è stato devoluto a favore di questa importante causa.

 

Donazione circa 1.200€ consegnato l’ assegno alla famiglia

📍 Un viaggio tra i piccoli musei del territorio

Durante il motogiro, i partecipanti hanno avuto l’occasione di:

    • Fare colazione presso Estense Motori (Honda Moto Ferrara)

       

    • Visitare il suggestivo Museo Archeologico di Stellata (per il gruppo On-Road)

       

    • Fare una sosta in campagna con caffè (per il gruppo Off-Road)

       

  • Scoprire il meraviglioso Museo della Moto di Scortichino – Glorie Italiane, con visita guidata inclusa

🍝 Convivialità e gusto per chiudere in bellezza

Il momento conclusivo è stato il pranzo conviviale a Scortichino, a base di:

  • Maccheroni fumanti 🍝

     

  • Gnocchini fritti 🥖

     

  • Brazadela tradizionale 🍰

     

  • Vino locale 🍷

     

Il tutto condito da una splendida atmosfera di comunità e dal momento più toccante: la donazione ufficiale per Clarissa, simbolo concreto dell’impegno collettivo.

❤️ Una giornata da ricordare

MOTOROTARY 2025 ha dimostrato come lo sport e la passione per le due ruote possano diventare strumenti potenti per valorizzare il territorio, riscoprire la cultura e fare la differenza nella vita delle persone.

Più siamo, più aiutiamo.
E il 12 aprile lo abbiamo fatto davvero.

​Il Museo della Moto di Scortichino – Glorie Italiane è un’affascinante collezione privata situata a Scortichino, frazione del Comune di Bondeno (FE), nel cuore della Motor Valley emiliana. Inaugurato il 17 giugno 2017 all’interno delle ex scuole elementari di via Cimarosa 25, il museo è stato realizzato grazie all’impegno dell’associazione “Ruote Italiane” e al sostegno del Comune di Bondeno, che ha messo a disposizione l’immobile.

Una collezione nata dalla passione di famiglia

La collezione è frutto della passione di Gianni Marchetti e di sua moglie Graziella Paltrinieri, che nel corso degli anni hanno raccolto oltre 140 motocicli, tra moto e motorini databili dal 1948 agli anni Ottanta. La loro figlia, Sandy Marchetti, rappresentante dell’associazione “Ruote Italiane”, ha spiegato che l’esposizione non è fissa ma variabile, con moto a rotazione, tutte appartenenti alla collezione di famiglia.

Un’esperienza immersiva nella storia del motociclismo

Il museo non si limita a esporre motocicli, ma offre anche una sala di lettura con riviste d’epoca del settore, un’ala dedicata alle parti tecniche dei motori, poster d’annata, pubblicità retrò dei vecchi ciclomotori, un tributo al pilota finalese Libero Borsari, modellini in scala e molto altro ancora . L’obiettivo è quello di creare un contenitore ricco di storia e cultura motoristica, dove ogni esemplare racconta una sua storia e tutti sono ancora funzionanti.​

Un punto di riferimento per gli appassionati

Il museo è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di motociclismo, ospitando eventi come raduni e motoraduni di moto storiche. L’ampio parco alberato del museo si presta perfettamente a queste occasioni, offrendo un luogo ideale per incontri e celebrazioni 

Informazioni utili

  • Indirizzo: Via Domenico Cimarosa, 25, 44012 Scortichino FE, Italia​

     

  • Telefono: +39 338 3322384​

     

  • Orari di apertura: Sabato e domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00

     

  • Accessibilità: Il museo è accessibile alle persone in sedia a rotelle, con bagni, ingresso e parcheggio adatti a questo scopo.

IDROFLEX – La sorella sconosciuta della Ducati

Forse non tutti sanno che la Ducati ha avuto una sorella: la IDROFLEX, motoleggera a 2 tempi da 105 e 125 cc, caratterizzata dalle sospensioni elastiche, una esclusività per l’epoca, costruita dall’ISSI (Istituto Scientifico Sperimentale Industriale) di Milano e commercializzata dalla REOM (Società per il commercio e l’industria Radio Elettrica Ottica Meccanica), anch’essa di Milano. Entrambe le società facevano capo ai tre fratelli Ducati che ne avevano avviato la produzione dopo avere ceduto l’azienda che portava il loro nome alle partecipazioni statali. La presentazione avvenne al Salone di Milano del 1949, e la produzione si protrasse per circa 5 anni, terminando nel 1956.

hydroflex

I fratelli Ducati, fondatori e proprietari dell’azienda, dopo essere scampati alla fucilazione quando erano già addossati al muro col plotone di esecuzione schierato (essendosi rivelata infondata all’ultimissimo minuto l’accusa di aver collaborato coi fascisti e coi tedeschi mossa loro da una pattuglia di partigiani) nel 1949 vengono comunque estromessi d’autorità dall’azienda. Alla fine dello stesso anno, al salone della moto di Milano, la Ducati è presente con la sua motoleggera 65, ma poco distante viene presentata una nuova motocicletta, la Idroflex 105, che risulta intestata alla REOM.

La denominazione dell’azienda riunisce in sé l’intera storia della Ducati, ma nessuno ci fa caso, a parte quei pochi addetti ai lavori che sanno che il progetto e la realizzazione del prototipo portano la firma dei fratelli Ducati. Idroflex mostra comunque di essere nata da menti che la meccanica la conoscono molto bene e che si sono cimentate con idee nuove. La sua principale ed esclusiva caratteristica infatti è il telaio tubolare che ricorda la Innemed torse (saldatura a sbalzo) che appare nei motocicli moderni. Ai tempi rimod da permettergli di seguire le flessioni del telaio oscillante poste nell’escursione consentita dai due ammortizzatori idraulici. In pratica il motore molleggia con il telaio e con la sella offrendo una straordinaria elasticità della trasmissione in funzione del fuoristrada. Inoltre l’ammortizzatore centrale, che in una ulteriore versione sarà a due tubi, presenta il grande vantaggio: molleggia progressivamente, senza rimbalzare. L’altra importantissima innovazione è la sospensione idraulica integrata a forcella a parallelogramma, anch’essa esclusiva Idroflex, e che consente alla motoleggera di tenere tempo più avanti. La moto è una “corsa breve”, è leggera ed è molto moderna. La Idroflex 105 cc, motoleggera corsa di 52×50 mm e con un telaio in tubi curvati e saldati, è venduta a 155.000 lire, consuma un litro ogni 60 km, denuncia la potenza di 5 CV (alcuni esemplari vengono forniti anche all’esercito), pesa 75 km/h, ha la frizione a dischi multipli in bagno d’olio e il carburatore Dell’Orto MA 16B a getto variabile.

Nella documentazione tecnica che venne scritta in occasione della richiesta di omologazione, si legge che la Idroflex non va “provata” perché è “di serie”. Nel 1952 sono aggiunti al telaio due tubi obliqui e la forcella a parallelogramma è sostituita da una forcella telescopica. Viene costruito un solo esemplare con avviamento elettrico. In un saggio motorio, nel 1955, è costruito l’autoscooter Microbo di 125 cc, una minicittadina che non verrà mai prodotta in serie. Nel 1956, come già abbiamo ricordato in apertura, la produzione viene interrotta. Della Idroflex ci restano molte tracce.

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