Dazi USA, ANCMA: “Le moto fuori dalla guerra commerciale, l’Italia paga il prezzo più alto”

Il presidente Roman: “Dazi penalizzano il Made in Italy. L’Italia è il primo produttore europeo, esportiamo per oltre 238 milioni”
MILANO, 13 MAR – La guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti rischia di abbattersi pesantemente sul settore motociclistico italiano. Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) lancia l’allarme e chiede che le due ruote vengano escluse dalla disputa sui dazi, esprimendo “forte preoccupazione” per la risposta europea alle tariffe imposte dagli USA.
Secondo il presidente di ANCMA, Mariano Roman, la reazione della Commissione Europea, per quanto comprensibile, potrebbe dare il via a un’escalation dannosa per il comparto. “L’Italia – spiega Roman – con oltre 420mila veicoli prodotti ogni anno, è il primo produttore europeo e ha un notevole surplus commerciale con gli Stati Uniti: importiamo moto per un valore di 1,2 milioni di euro, ma ne esportiamo per oltre 238 milioni. Questi numeri dimostrano che i dazi colpirebbero in modo sproporzionato l’industria delle due ruote italiana, un settore strategico che vale quasi 10 miliardi di fatturato e impiega direttamente oltre 36mila persone”.
L’associazione ha già inviato una lettera alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE a Bruxelles per sensibilizzare le istituzioni sul tema. Inoltre, domani il presidente Roman ribadirà la posizione del settore durante la seduta del tavolo Automotive, alla presenza del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso. L’obiettivo è chiaro: difendere l’industria motociclistica italiana da misure che rischiano di penalizzarne pesantemente la competitività a livello globale.
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