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Bagnaia da battere, Martin confuso, Marquez dietro ma non troppo. Scenari post test

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Dopo i primi tre giorni di test ufficiali MotoGP a Sepang in Malesia è già possibile tracciare uno scenario dei valori in campo: la Ducati appare imprendibile per gli altri, Bagnaia e Martin si giocheranno il Mondiale ancora, Bastianini terzo incomodo. Marquez ha ancora bisogno di tempo

Ducati inarrivabile, per gli altri. Bagnaia campione in carica e pilota da battere a caccia del tris mondiale. Martin a giocarsela come lo scorso anno. Tra di loro Enea Bastianini possibile terzo incomodo. Marc Marquez apprendista ducatista. Niente di nuovo sotto il cielo della MotoGP. Questo almeno hanno i primi tre giorni di test della classe regina che si sono chiusi ieri a Sepang in Malesia a un mese esatto dall’inizio del campionato del mondo in Qatar dall’8 al 10 marzo.

Niente di nuovo, si fa per dire. Perchè la Ducati di novità ne ha portate a Sepang. E sono state uno step migliorativo, un altro, ancora. La GP24 ha impressionato da subito, chi l’ha provata e gli avversari costretti a inseguire e forse già rassegnati al di là delle concessioni. Chi non l’ha provata, vedi Bezzecchi, ha masticato amaro nelle retrovie. Il tutto mentre fa ancora fatica Marc Marquez al debutto ufficiale sulla Ducati del Team Gresini. In ritardo ma mica poi tanto.

MotoGP 2024: Ducati, gli aggiornamenti vanno alla grande

C’era la GP24, c’era la nuova carena, c’era il nuovo motore, c’era la nuova catena. Di vecchio solo la forza della Ducati. Che ha ripreso quel filo conduttore mai interrotto da due anni oramai a questa parte. Le Desmosedici anche nella versione 2024 sono impressionanti. Anzi, vanno ancora più veloce se possibile. La moto di Borgo Panigale ha monopolizzato la classifica tempi della tre giorni malese di test della MotoGP.

Sei Ducati nei primi 7 posti dell’ultima giornata, quella con i tempi migliori. Il campione in carica Francesco Bagnaia ha polverizzato il record della pista girando in 1:56.682. Le Ducati sono state le uniche a scendere sotto il muro dell’1.57: oltre Pecco, anche Jorge Martin (+0.172), Enea Bastianini (+0.233) e Alex Marquez (+0.256). Unica non-Ducati del lotto, l’Aprilia di Aleix Espargaró a precedere il sesto tempo di Marc Marquez e Fabio Di Giannantonio con la VR46.

Fonte: Ansa

Bastianini in azione con la Ducati GP24 a Sepang

MotoGP: Bagnaia approva le novità, Martin più dubbioso

Sorriso a trentadue denti per il campione in carica Pecco Bagnaia che ha trovato la nuova Ducati GP24 con tutte le novità portate in Malesia davvero migliorata rispetto alla già veloce GP23 dello scorso anno e comparata a cavallo dei primi due giorni di test.

“Questo tempo è la conseguenza del lavoro fatto, gran parte di quello che abbiamo provato ha funzionato . Sul motore qualcosa si può ancora migliorare, ma la nuova moto in generale mi piace molto, soprattutto in frenata”.

Ha avuto il suo da fare invece Jorge Martin che da competitor ufficiale per il titolo, non foss’altro per averlo sfiorato lo scorso anno, si è guadagnato sul campo la Ducati GP24. Martin ha passato il secondo e il terzo giorno di test facendo saliscendi tra la moto vecchia e la moto nuova. Forse perchè ancorato al ricordo di una GP23 che gli aveva fatto trasognare il Mondiale con una grande rimonta nella seconda parte della stagione lo spagnolo ci ha messo più tempo ad approvare, come Pecco, le novità 2024:

Ho provato la vecchia Ducati e ancora quella nuova e ho fatto il tempo con tutto il pacchetto nuovo e questo mi ha fatto stare più tranquillola GP24 ha più potenziale

Fonte: Ansa

Jorge Martin su Prima Pramac Racing

MotoGP 2024: Enea Bastianini in gran spolvero, Acosta rivelazione

A impressionare nei tre giorni di test in Malesia c’è stato sicuramente Enea Bastianini. Qualcuno, forse, lo aveva dimenticato, ma la “Bestia” guida una Ducati ufficiale, e come Pecco e Martin, ha provato la GP24. Messi da parte gli infortuni e le cadute del 2023, Bastianini è andato forte, fortissimo, costantemente nei tempi di Bagnaia e Martin. Potrebbe seriamente essere il terzo incomodo nella lotto al Mondiale, proprio per il mezzo che guida.

Fonte: Ansa

L’altro che è andato forte, oltre alle aspettative, vista la giovane età e il primo approccio con una MotoGP, è stato Pedro Acosta. Sembrava ci corresse da una vita in classe regina e sulla sua KTM: “Molto bene, la Ktm ha fatto un passo da paura. Ho lavorato molto, anche negli shakedown, con Pedrosa e Pol Espargaro: questo sicuramente ha reso tutto più facile per me”. Insomma il ragazzo si farà, e molto presto.

MotoGP test, gli scontenti: Marquez, Marini e Bezzecchi

Detto dell’assenza di Franco Morbidelli ancora alle prese con la caduta di Portimao qualche muso lungo è venuto via dalla Malesia in direzione Qatar dove a fine mese si replicherà una seconda tornata di test prima del via al mondiale a inizio marzo sulla pista di Losail. Merita un discorso più approfondito Marc Marquez che ovviamente non poteva essere velocissimo al pari degli altri pilota Ducati.

Guidavo la Ducati come fosse ancora una Honda è stata l’ammissione dello spagnolo 7 volte campione del mondo. “In questi test ho fatto più fatica rispetto a Valencia ma credo sia normale. Mi veniva spontaneo guidare con lo stile Honda, ma Ducati è completamente diversa. È stato comunque un crescendo in questi tre giorni”. E dice bene Marquez visto che dando un’occhiata al suo passo gara non è stato poi così lontano dal terzetto da sogno Bagnaia, Bastianini, Martin.

C’è stato chi invece è andato sotto le attese, “rivedibile”. Luca Marini e Marco Bezzecchi. Il fratello di Valentino Rossi ha mal digerito il passaggio contrario a quello di Marquez, dalla Ducati alla Honda. Nel più classico “c’è tanto da lavorare” c’è tutta la sfida che Marini ha accettato lasciando un porto sicuro per una Honda da rifondare.

Non si aspettava invece di dover lavorare così tanto, forse, Marco Bezzecchi. A differenza del suo nuovo compagno di scuderia in Pertamina VR46, Fabio Di Giannantonio che è sembrato subito a suo agio, il Bez non è andato forte, ha trovato difficoltà come da lui stesso ammesso: “È stato un test difficile. Non sono ancora riuscito ad adattare il mio stile di guida alla moto, sia nell’erogazione che nella staccata e nell’inserimento”.

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