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un viaggio attraverso le Alpi

Uscita nel 2023 è una delle grandi proposte di Honda nel segmento adventure. XL750, per tutti “Transalp”, il nome evocativo di una lunga stirpe di enduro della casa dell’ala, che si rinnova a dodici anni dalla precedente che arrivava a 700 cc.

Com’è fatta

Questa moto sfrutta la piattaforma di bicilindrico parallelo a 270° di fasatura utilizzato anche per la nuova CB750 Hornet, ma le prestazioni sono da grande viaggiatrice, divertente anche nello sterrato meno impegnativo. Con l’Hornet condivide anche lo scarico, mentre la struttura è completamente nuova e concepita per l’enduro con la forcella anteriore Showa da 43 mm e il monoammortizzatore che lavora su leveraggio Pro-Link e forcella in alluminio.

Le pedane sono leggermente avanzate rispetto alla seduta e nella mia sono state montate la versione rally. Il cerchio anteriore è da 21” e monta pneumatico 90/90, il posteriore è da 18” con copertura 150/70, entrambi a raggi sono equipaggiati con Metzeler Karoo Street a tassellatura mista che rende bene sia in strada che fuori. I freni prevedono il doppio disco anteriore wave di 310 x 4,5 mm e pinze assiali a 2 pistoncini e posteriore da 256 x 6,0 mm con pinza a pistoncino singolo. Il disply TFT da 5” è personalizzabile fino a 4 layout e grazie all’Honda Smartphone Voice Control (HSVC) è possibile tramite l’applicazione scaricabile Honda RoadSync e il sistema bluetooth, gestire il proprio cellulare per messaggi, chiamate, musica e soprattutto la navigazione. Le mappature preimpostate sono quattro: Standard, Sport, Rain e Gravel, mentre la User è personalizzabile dall’utente in base alle proprie caratteristiche di guida.

La sfida: da Susa a Mont Cenis attraverso le Alpi

Il nome Transalp significa letteralmente attraversare le Alpi e per la prova abbiamo colto la sfida di valicare il Moncenisio e andare in Francia. Punto di partenza, la Romagna, da cui sono partito il giorno prima dello sconfinamento oltre il valico intorno alle 16:00, per giungere a Torino in serata. La prova in autostrada, entrando a Imola, è stata breve e scorrevole, la moto è ben protetta dall’aria, si viaggia comodi con tanto spazio per le gambe e le braccia in posizione orizzontale non soffrono di alcun carico. Il motore da 92 Cv sinceri garantisce una buona risposta, si percepisce bene il retrotreno e ci si gode il viaggio sempre. Usciti a Piacenza, per raggiungere il capoluogo piemontese, ho scelto di non pagare pedaggi e fare tutte strade libere per attraversare le province di Pavia, Alessandria e Asti. Semplice e intuitiva, la nuova Transalp si è bevuta l’aperitivo di statali e provinciali come previsto.

Come va: la prova

Liscio come l’olio, il mattino seguente sono ripartito in direzione Francia attaccando le Alpi da Susa, nota località che si contende con altre il blasone dello storico passaggio del generale cartaginese Annibale del 218 a.C. con i celebri elefanti. Salendo lungo la Val di Susa, il bicilindrico a scoppi irregolari sfodera tutto il suo potenziale e già nei tratti tra un paese e l’altro se ne avverte l’elasticità. Arrivato al passo, la salita si fa più impegnativa e cominciano i veri tornanti, ma col Transalp comincia anche il divertimento. Il clima è piacevole, cielo terso e l’aria di montagna che mitiga quel tanto da far “respirare” meglio il motore che appena iniziata la salita diventa inarrestabile.

Le sospensioni rispondono alla grande, rigide quanto basta per guidare precisi e senza stancarsi. Ma se la ciclistica ammortizza perfettamente ogni sconnessione, le Metzeler Karoo sfoderano una resa invidiabile, ci si sente sui binari e si chiude il battistrada ad ogni curva, piegando come una sportiva. In questa fase la guida ha toccato il suo apice con una rotondità che poche volte ho percepito e ad ogni ingresso di un tornante, la chiamata dell’acceleratore ha trovato sempre risposta e uscire in terza o quarta marcia è indifferente.

Giunto sulla vetta a 2.083 mt, mi sono fermato per ammirare l’Italia dall’alto prima di lasciarla lanciandomi nella lunga discesa verso Mont Cenis. Qualche foto per immortalare lo splendido sole di settembre e far riposare un attimo la moto, ma la voglia di ripartire si fa sentire insieme alla curiosità di testare il freno motore. Scendere da un passo non è difficile, ma bisogna sempre considerare che molti tornati hanno una contropendenza importante e la scorrevolezza della moto è fondamentale per la sicurezza. Col Transalp è stato più facile di sempre, il freno motore della mappatura Sport che ho utilizzato non è stato per nulla invasivo e come me, chi non usa molto i freni, ma si fida delle traiettorie giuste, può divertirsi come un pazzo. Scendere è stato ancor più bello che salire, ma a Mont Cenis è ora di pranzo e bisogna fermarsi per mangiare. Tutta la zona è piena di bistrot per motociclisti che lungo questa strada sono numerosi tutto l’anno e la fermata è d’obbligo.

Dopo un pasto tipico della Francia alpina a base di zuppa fredda e pollo, la ripartenza è morbida e senza strappi mi dirigo verso la Borgogna e Magny Cours. Ancora strada senza pedaggi e mi godo i pascoli della Francia, con il motore che continua a sostenermi con la sua potenza rotonda ed efficace. Un po’ come da Piacenza a Torino, non ho trovato montagne lungo il percorso e le ore in sella sono passate agili in sicurezza. Arrivato a destinazione è già ora di prendere possesso dell’alloggio e prepararsi per l’indomani in pista, ma prima di andarmene a letto, l’ultimo sguardo che ho rivolto alla moto mi ha fatto rivivere in un attimo tutto il tragitto, strappandomi un sorriso di appagamento.

Conclusioni

L’XL750 Transalp è una moto pensata per l’enduro che ha la struttura e i giusti cavalli per essere una grande viaggiatrice. Giocando sul suo nome, abbiamo valicato le Alpi, ed è stato fantastico provarla in alta montagna. Ogni curva, ogni manata di gas, ogni inserimento di marcia sono puro godimento, su una moto che sfrutta appieno tutto il suo potenziale, regalandoti un piacere di guida unico. L’asfalto scorre sotto le ruote e i chilometri passano senza accorgersene, le ore in sella sembrano poche, ma alla fine è passata la giornata intera, una delle più belle e memorabili della stagione.

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