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PASSO DELLA CONSUMA

Questo sabato i ragazzi hanno pianificato un giro “lungo”. Ci si ritrova al bar, alle 10.00 partenza alle 10.30, in teoria già tutti col pieno di carburante.

Poi quando ci si vede è festa, almeno 20 min di chiacchiere dove tra battute e resoconti settimanali vari, si parte. Io sono sempre distratto, tipo a scuola: la ricreazione ad un certo punto finisce, suona la campanella e inizia la lezione mentre sono ancora concentrato su altro. Per cui partiamo, ma non so la meta: ho percepito “Modigliana, non ti sbagliare!!!”detto da Bicio già col casco in testa ben allacciato. Mi accodo, usciamo dalla città e i primi paesaggi che si aprono sono molto intensi, sfumature di verde sugli alberi, panorama che cambia da una settimana all’altra, la natura che si addentra nel mood primaverile, campi fioriti e colline che mutano lentamente i colori. Cielo terso, azzurro intenso, e mentre realizzo queste variazioni la strada sotto le ruote della tedesca è già quasi a Modigliana, e i ragazzi girano a sx: i cartelli stradali indicano “passo del Trebbio”. Non dico niente altrimenti mi protestano che non sto attento: bello, strade nuove, poi con loro non ci si perde. La Rocca di Modigliana da sopra non l’avevo mai vista: strada per ciclisti, stretta ma molto suggestiva che ci porta sul passo del Muraglione(peccato, manto lacerato anche da lavori in corso..).

A Dicomano giriamo, direzione Passo della Consuma: in una sosta Michele si raccomanda, è una bella strada ma se non la conosci, prudenza.

Ripartiamo, dopo pochi km inizia “la Consuma”: guardo nei retrovisori, cerco Miky, lo aspetto e mi accodo dopo che mi ha passato. Guida una Fazer 1000, curatissima, sembra nuova e con pochi e sapienti aggirnamenti; ha una guida sopraffina, è poesia pura. Coordinato, elegante negli spostamenti, sempre scorrevole, senza indugiare troppo sui freni(raramente vedo le luci di stop accendersi) e senza far urlare il motore. Percorrenza, traiettorie corrette, impostate e seguite fedelmente: molto divertente, mi ha accompagnato in cima sembrava di andare a spasso, ma non è cosi. Ho represso l’istinto del “cavernicolo”(colpevole di sopravvalutarti e farti girare a gas pieno), guadagnando piacere di guida.

Abbiamo raggiunto il “bar Scarpaccia”, per il pranzo: affollato di motociclisti, ci hanno accolto con grande cordialità e piatti strepitosi facendoci sentire ospiti graditi. Rapporto qualità prezzo da riferimento. Cucina casalinga, passione in tavola, ci accingiamo al bancone per saldare il conto e un Harleysta ci tiene ad offrirci i caffè..

Ripartendo, direzione Stia, Miky ci indica alla nostra dx un eremo, le rovine dell’antico castello di Romena, molto bello. Stia – Londa, strada bellissima senza traffico, eravamo solo noi. Da qui direzione Borgo San Lorenzo, per imboccare il passo della Colla che ci riporterà a casa: si, qui il cavernicolo che è in me è di casa, due curve gliele ho lasciate fare altrimenti mi tiene il muso.

La squadra non sbaglia: curve in sequenza e paesaggi mozzafiato. Rientrati senza bagnarci, nonostante qualche km di strada dove aveva appena piovuto e neve nei fossi sulla Consuma: ormai è una sfida per Bicio farci rientrare asciutti..

Clarence

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