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“Ero ossessionato”. Ma una frase omofoba scatena la polemica

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In una intervista rilasciata ad un popolare programma tv spagnolo Jorge Martin ha fatto il punto sulla sua stagione 2023 in MotoGP, in cui si è avvicinato al titolo. Ma scoppia la polemica per una incauta espressione omofoba, sfuggitagli

Jorge Martin ha chiuso una stagione 2023 in MotoGP in cui ha dimostrato di poter essere un degno pretendente al titolo mondiale, se non quest’anno in futuro. Ma è stato anche un campionato foriero di rimpianti per il vicecampione iridato spagnolo, come ha ammesso in una intervista rilasciata ad un programma tv molto popolare in terra iberica. E dove, ahilui, si è anche lasciato sfuggire una espressione di uso comune ma di chiara matrice omofoba.

L’ospitata di Martin a El Hormiguero

Il pilota di Pramac era ospite in questi giorni de El Hormiguero, programma condotto da Pablo Motos su Antena 3 e che è uno dei più longevi (in onda dal 2006) e popolari che ci possano essere in Spagna. Uno show generalista, con interviste ai personaggi dell’attualità, della politica, dello spettacolo e dello sport e con alcuni momenti irriverenti, sia per le domande del conduttore che per gli interventi dei pupazzi, a guisa di formiche, Trancas e Barrancas.

Martin: “Ho imparato ad essere più costante”

Definito il contesto, andiamo alle dichiarazioni di Martin, in cui ha parlato dei progressi fatti rispetto alla stagione precedente. “Ho imparato ad avere maggiore costanza: prima cadevo spesso, perdendo molti punti”, ha spiegato.

E in effetti la consistency, come si dice in gergo motorsportivo, assieme ad una certa esplosività lo hanno aiutato a restringere il gap con il leader della classifica Pecco Bagnaia a soli 3 punti dopo il successo nel GP del Giappone. Una inezia che non ha avuto precedenti nella storia della MotoGP (il distacco più corto sino a quel momento era rappresentato dalle 9 lunghezze tra Wayne Rainey e Mick Doohan nel 1991).

Per sparuti momenti Martin è stato anche capace di conquistare la vetta della classifica, ma poi quella stessa esplosività, tracimata in impulsività, scelte azzardate in termini di gomme (come avvenuto a Phillip Island) e l’assenza di quella lucidità che il poi campione del mondo 2023 Bagnaia ha dimostrato di avere hanno compromesso il suo assalto al titolo.

“Ecco dove ho perso ogni possibilità di vincere il titolo”

Lo stesso pilota a El Hormiguero ha ammesso la cosa, indicando in particolare un momento in cui si è dato la zappa sui piedi.

La caduta nel GP dell’Indonesia è qualcosa che mi brucia ancora. Avevo tre secondi di vantaggio prima della scivolata. Se non avessi preso quello zero, a quest’ora avrei portato a casa il titolo”.

Poi lo spagnolo ha ulteriormente ammesso:

In quel momento mi sentivo parecchio superiore, avevo voglia di umiliare i miei avversari. Da qui la caduta, dalla quale ho imparato che una gara la puoi vincere per decimi o per un secondo, ma alla fine i punti che conquisti sono sempre quelli”.

Il resto della stagione per Martin è stata all’insegna del voler e dover rimediare all’errore, imparando da esso. Ma a Valencia, dove si è giocato definitivamente ogni chance titolo, si è comunque divertito, ha spiegato a Pablo Motos. Invece nelle gare precedenti, “dalla Thailandia al Qatar” ha vissuto un momento difficile:

“Ero ossessionato dalla vittoria, in squadra si avvertiva una certa tensione”.

La battuta omofoba di Martin: “L’ultimo in MotoGP è un fr…”

Nelle pieghe dell’intervista si è però insinuata una frase, diremmo una espressione praticamente idiomatica nei Paesi latini. Martin stava discettando della rivalità con gli altri piloti (“non ho amici in griglia, solo rivali”) per poi dire:

“Se supero Aleix [Espargarò, che comunque è amico di Martin, ndr] non è la stessa cosa rispetto a farlo con gli altri. Marc Marquez mi ha detto una volta che dovevo spostarmi, sennò lo avrebbe fatto lui. Insomma, la MotoGP è pericolosa, voglio rispettare gli altri, ma chi arriva ultimo è un fr…“.

In originale, l’ultima frase dello spagnolo (detta ridacchiando) è “Yo quiero ser respetuoso, pero aquí marica el último”. Marica el último è una espressione traducibile soavemente come “l’ultimo che arriva è omosessuale”, resa però in termini più vernacolari. E offensiva, ça va sans dire.

Una di quelle frasi colloquiali entrate nell’uso comune per consuetudine, su cui non ci sofferma più di tanto in termini di implicazioni, e che sottende però il fatto che un omosessuale sia una persona debole, un pusillanime, in questo caso inadatto ad uno sport del genere.

Una forma mentis su cui non ci si riflette molto in termini di implicazioni (crediamo che Martin, con tutto il rispetto non una persona documentatissima, l’abbia detto credendo ingenuamente si trattasse di una normale frase colloquiale) e che è abbastanza diffusa nello sport. Pensiamo, restando nella MotoGP, alla dichiarazione che Carlo Pernat una volta rilasciò, ovvero che non possono esserci gay nel motomondiale (non ditegli che molti omosessuali amano le moto e viaggiano pure su modelli di notevoli cilindrata, sennò sbianca come la calce). O nell’infelice uscita di Sofia Goggia sui gay inadatti a lanciarsi dalla Streif di Kitzbuhel.

La polemica sulle parole di Martin

Nel frattempo, è esplosa la polemica sulle parole di Martin. Come riporta Affari Italiani, una voce autorevole nel campo del giornalismo di settore come Simon Patterson sui social si è detto “disgustato” dall’uscita omofoba e offensiva del pilota. La Federazione nazionale spagnola che rappresenta il mondo LGBTQ+ ha anche sottolineato l’atteggiamento accondiscendente di Motos e del pubblico alle parole di Martin, asserendo che El Hormiguero legittima quel bullismo che tanti adolescenti subiscono ogni giorno sulla propria pelle.

E sui social, tanto per cambiare, le fazioni si dividono tra chi ha criticato il vicecampione di MotoGP e chi invece ha parlato di espressione colloquiale , con buona pace, dicono, di chi ha la sensibilità di “un cristallo”. Al oggi Martin non ha rilasciato commenti riguardo questa storia che lo vede coinvolto.

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