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il ducatista Paolo Tiacci muore a 45 anni (forse per un malore)

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Il decesso ha sconvolto la quiete di una giornata che stava già volgendo al termine (erano le 17.31) quando sull’autodromo “Mario Umberto Borzacchini” di Magione è calato il silenzio

Ha perso la vita andando dritto contro il muretto dei box, mentre stava affrontando l’ultima curva che l’avrebbe riportato sul rettilineo di partenza. Paolo Tiacci, 45 anni, originario di Deruta, in provincia di Perugia, è morto sul colpo, senza dare alcuna possibilità ai soccorritori di potergli prestare aiuto.

Una morte che ha sconvolto la quiete di una giornata che stava già volgendo al termine (erano le 17.31) quando sull’autodromo “Mario Umberto Borzacchini” di Magione è calato il silenzio: Tiacci, al volante della sua Ducati, stava girando assieme a un’altra decina di moto in quelli che erano gli ultimi passaggi di giornata, ma avrebbe perso il controllo del mezzo per causa ancora da accertare, finendo violentemente contro il muretto di delimitazione dei box all’altezza dei garage 4 e 5.

La causa potrebbe essere un malore

Per come è avvenuta la dinamica dell’incidente, probabile che possa essersi trattato di un malore: la traiettoria stessa tenuta dal pilota è assai difficile da comprendere, al punto che le forze dell’ordine accorse sul posto, sentito anche il parere di medici e di commissari, avrebbero avanzato l’ipotesi che non si possa essere trattato di un errore umano (ulteriori esami, inclusa l’autopsia, proveranno a dare una spiegazione a quanto accaduto).

Tiacci, 45 anni, padre di una bambina di 10 anni che vive in Francia con la madre e socio dell’azienda Tiemme Stampi (realizza utensili e stampi per industrie manifatturiere) di Sant’Andrea delle Fratte, nell’hinterland perugino, era Ducatista da sempre, affiliato al club CdP Ducati di Perugia.

L’incidente in un punto non particolarmente veloce

E sulla pista di Magione, a due passi dal Lago Trasimeno, ha girato per intere giornate nel corso degli ultimi decenni. La pista peraltro, nel punto dove è avvenuto l’incidente, non è particolarmente veloce: una sequenza di curve lente porta direttamente i piloti sul rettilineo del traguardo, dove si raggiunge una velocità comunque non elevatissima (il punto più veloce è sul rettilineo parallelo alla linea di partenza).

Tiacci ha coinvolto involontariamente nella carambola anche un altro pilota che in quel momento stava girando in pista: quest’ultimo, che si trovava davanti, non ha potuto far nulla per evitare il contatto, ma dopo essere stato trasportato all’Ospedale “Silvestrini” di Perugia è stato dichiarato fuori pericolo e se la caverà con qualche giorno di degenza.

L’ultimo episodio drammatico risaliva al 2008

La direzione dell’autodromo si è messa subito a disposizione delle autorità giudiziarie per fornire la massima collaborazione, anche con l’ausilio delle telecamere dell’impianto, per cercare di dare un senso a una morte che ha lasciato un vuoto enorme all’interno della comunità ducatista locale, con migliaia di messaggi di cordoglio che hanno inondato anche i social.

Era dal 2008 peraltro che non si registravano vittime all’interno dell’autodromo dell’Umbria (l’ultima fu Giovanni Olivieri, originario di Trecchina di Potenza).

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