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LA STORIA DELLA TARGA DEI VEICOLI – curiosità

L’invenzione della targa viene erroneamente attribuita ai francesi, che imposero
l’obbligo della numerazione delle vetture pubbliche a Parigi negli anni 1860.
Viene invecie introdotta un decennio prima nella Romagna pontificia, allora
regione dove il brigantaggio era molto diffuso. Erano i giorni del “Passatore”cioè di
Stefano Pelloni, che contrariamente alla leggenda che lo vuol dipingere “cortese”
insieme a numerosi altri di quegli anni, sono tutti dei veri e propri banditi anche, in
taluni casi, con certa crudeltà
Per combattere una modalità diffusa tra i briganti , quella di rubare calessi o
vetture per effettura rapide rapine, viene introdotta una carta di circolazione.senza
la quale scattava l’arresto immediato.
Queste nuove norme entrano in vigore l’ 11 febbraio 1851, emanate dal
Commissario Straordinario per le quattro legazioni che imponevano la denuncia di
ogni singolo vettore che veniva contradistinto con una placca di ottone dove
compariva con lettere e cifre la bolletta di denuncia. La placca aveva un fondo di
colore diverso a secondo della provincia di appartenenza: rosso per Bologna,
verde per Ferrara, nero per Ravenna, ceruleo per Forlì.
Tali targhe dovevano essere “poste con chiodi nella parte posteriore del Biroccino,
Carro o Vettura, in modo da essere ben visibili a dista
La targa allora veniva chiamata “placca di demarcazione””
(da “Il Passatore” di Ragazzini e Casalini)

Giacomo Dall’Olio

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