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A, come avventura

Sabato scorso non ho potuto guidare e uscire in moto coi ragazzi, ero impegnato
per lavoro ad un evento, per cui oggi sveglia all’alba per verificare le condizioni:
tempo appeso, poche probabilità di sole e strade asciutte più o meno ovunque,
tanto che anche il colonnello Bicio aveva una modesta fiducia nella possibilità di
rientrare puliti.

L’alternativa era rimanere a casa, adempiere a tutte le mansioni domestiche,
partecipare alla vita familiare, guardare le libere e le qp di Lemans seguirà dalla
sprint, e aspettare un’altra settimana prima di guidare di nuovo.

Ok, anche condizionandoci un pochino a vicenda ci abbiamo voluto credere molto,
ci siamo ritrovati alla solita ora, nel nostro bar Guido, incuranti delle probabilità di
una wet ride.

Luca mi chiama, non riesce a raggiungerci da San Biagio per la gita perché al
mattino presto pioveva già, per cui scoraggiato archivia l’idea di un giretto con noi.

Briefing prima di partire: webcam e satelliti puntati sui passi attorno a noi per
decidere una destinazione.

Con piglio avventuroso siamo partiti mettendo nel mirino il Muraglione, e arrivati lì
abbiamo preso fiducia e proseguito con l’intento di raggiungere il passo della
Consuma per pranzo.

Il bar Scarpaccia ci ha accolto con l’ospitalità che li contraddistingue, e messo in
tavola il nostro piatto preferito, tortelli di patate: bis oggi, conditi ai funghi e al ragù,
con un antipasto di prosciutto crudo per iniziare… insomma, non ci siamo fatti
mancare niente.

 

 

 

 

 

 

 

Luca mi chiama, non riesce a raggiungerci da San Biagio per la gita perché al
mattino presto pioveva già, per cui scoraggiato archivia l’idea di un giretto con noi.

Briefing prima di partire: webcam e satelliti puntati sui passi attorno a noi per
decidere una destinazione.

Con piglio avventuroso siamo partiti mettendo nel mirino il Muraglione, e arrivati lì
abbiamo preso fiducia e proseguito con l’intento di raggiungere il passo della
Consuma per pranzo.

Il bar Scarpaccia ci ha accolto con l’ospitalità che li contraddistingue, e messo in
tavola il nostro piatto preferito, tortelli di patate: bis oggi, conditi ai funghi e al ragù,
con un antipasto di prosciutto crudo per iniziare… insomma, non ci siamo fatti
mancare niente.

Neanche l’avventura ci è mancata, perché
subito dopo pranzo ci siamo fatti sopraffare
dal maltempo: ci ha raggiunto e bagnati
copiosamente. Correttamente attrezzati,
abbiamo contenuto il disagio, e l’acqua,
dapprima gentile e via via più decisa, fino ad essere quasi torrenziale dal passo
della Colla fino a Fognano.

Una novità per me; sono uscito dalla mia comfort zone: in macchina sul bagnato
sono come un gatto e guido in tensione, figuriamoci con due ruote in meno.
L’ho sempre trovato insidioso, pensando di avere meno sensibilità del dovuto,
quindi potendo ho spesso evitato di mettermi in sella con il rischio di intemperie.

È più che altro un mio limite mentale e come in altre situazioni basta lavorarci,
affrontarlo: chiaro, in condizioni di scarsa aderenza occorre prudenza se non ci si
sente sicuri.

Senza piano “B”, ho semplicemente guidato.

La tedesca è sicura sulle sue gomme scolpite, e anche se non ti senti speciale in
queste condizioni basta condurla più dolcemente, frenare per tempo e impostare
traiettorie più tonde e morbide: inizialmente con la strada appena bagnata da una
pioggia leggera che picchietta su casco, visiera e tutto il resto, diventando poi via
via più decisa, sul passo “amico” della Colla. Dalla “Consuma” fino a Borgo San
Lorenzo ho preso fiducia e una volta raggiunte le curve amiche, sono salito senza
ansia o patemi. In controluce se si fa attenzione si riesce a percepire anche la
quantità di acqua che andremo ad attraversare, ed è un bene evitare la segnaletica
orizzontale che diventa molto scivolosa. Certo, con la tedesca è stato semplice
perché è molto protettiva e gentile, permettendomi di modulare correttamente freni
e acceleratore.

Ho trovato la giusta confidenza per riuscire a guidare senza essere teso: non ho
spinto, giornata libera per il cavernicolo, ma ho avuto modo di godermi scorci e

paesaggi ai quali non avevo mai prestato attenzione nonostante la familiarità con
quella strada. Mi ha colpito in particolare il Torrente Elsa e il suo corso tortuoso,
che salendo nel tratto tra Ronta e Razzuolo crea piccole spiagge e salti a volte
anche di alcuni metri. Non me ne ero mai accorto in tutti questi anni.

D’accordo, l’avventura in senso stretto ha significati diversi e più importanti, ma in
questo caso il nostro sabato è stato inaspettatamente avventuroso: niente se
paragonato ad esempio ai motorally africani o viaggi oltre confine ai quali si associa
solitamente questo aggettivo, ma le nostre routine grazie a questa giornata si sono
evolute in positivo dando un retrogusto esotico al nostro sabato in sella,
nonostante le intemperie.

Abbiamo anche visto Kalle diventare “Acquaman”: guida in scioltezza
completamente rilassato, dà l’impressione di una padronanza assoluta in queste
condizioni, come se per lui non piovesse.

Non eravamo al completo, purtroppo siamo stati in pochi ad aver visto uno
spiraglio di luce, un raggio di sole in un cielo poco amichevole per una gita in
moto. Il risultato è che avventurandoci contro le intemperie ne abbiamo
guadagnato una giornata positiva in sella e un pranzo gustoso in compagnia;
ci dispiace che gli altri ragazzi non siano riusciti a vedere tra le nubi l’opportunità
che noi abbiamo colto.

Il “colonnello” riesce sempre ad evitarci le avversità meteorologiche con le sue
strategie: anche oggi ci ha risparmiato la grandine, e paradossalmente il
motociclista che ha avuto la peggio è stato proprio Bicio: ha salvato la tuta in pelle
con il completo antipioggia ma aveva fatto il pieno agli stivali già a Marradi..

 

 

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