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La passione di Aleix

Non occorre vincere sempre, non è necessario. Ci sono eroi che non vincono mai pur essendo tali, e magari impieghiamo una vita a realizzarlo nonostante siano sotto i nostri occhi. Aleix Espargarro è un eroe.

Lo seguo da quando correva nella 250cc, era un ragazzino talentuoso, sempre sorridente, e mi colpiva per il bellissimo rapporto con suo fratello Paul.
Ora lo ammiro per l’evoluzione che ha avuto, la costanza che sta mettendo in pista, perché negli ultimi anni si è rivelato un vero esempio di tenacia e carattere, unito ad una disciplina impeccabile. Ritengo che i suoi successi siano frutto di un duro lavoro ultradecennale, dovrebbe essere un esempio per tutti, motociclisti e non: la sua vita avara di successi non gli ha impedito di non mollare neanche un centimetro, anzi, ha lavorato ancora più duramente.
Mi emozionano le sue parole sempre positive e cariche di energia ad ogni intervista, un vero leader che lotta come un leone quando ne ha la possibilità.
L’ho visto nella gara sprint del GP di Catalogna superare Bagnaia, batterlo nel suo campo da gioco: la staccata.

Si, ha superato il campione del mondo dove è più forte e nel modo più autorevole, senza sbavature, poi è andato a vincere con distacco.
Ma il suo capolavoro sono le parole di elogio e incoraggiamento proprio per il suo avversario, mettendo in luce il suo talento e in ombra le prestazioni della sua moto: Pecco è stato l’unico pilota Ducati che ha lottato per il podio.
Dieta, allenamenti in bici infiniti, palestra, presto a letto e presto in piedi, e repeat: questa è la sua routine, giorno dopo giorno, da anni. Disciplina che diventa stile di vita.
Ha recentemente ricevuto in regalo da Suzuki la MotoGP con la quale ha disputato corso nel 2015 e 2016, ma anche questa ritengo sia frutto dei rapporti positivi che intrattiene con le persone che lo circondano e con le quali ha collaborato.
La sua passione è il suo sport, la sua vita, ma attenzione: la radice latina della parola passione significa sofferenza; la capacità di stringere i denti e di soffrire, di fare sacrifici che nessuno vuole fare, per arrivare dove l’aria è più rarefatta, dove in pochi riescono ad arrivare.
Poi domenica la gara è stata complicata, con Enea Bastianini che ha involontariamente abbattuto diverse moto, e Pecco che alla seconda curva ha lanciato la moto rischiando moltissimo: Binder lo ha preso nelle gambe, e miracolosamente non ha avuto gravi conseguenze. Aleix, dopo la ripartenza, ha fatto una bella gara dove è riuscito a recuperare anche su Maverick che era in testa dal via ed è tornato a festeggiare sul gradino più alto del podio.

Nel giro d’onore si è cambiato la moto col suo compagno di squadra: un bel gesto, come a voler condividere un po’ della sua gloria con Maverick, anche lui felice per il suo secondo posto e per aver dimostrato di essere migliorato molto anche nelle partenze.
Ci vedo tanta italia in questo evento, col Faentino Massimo Rivola a gestire questa squadra, e a farla volare alto.


Che io sappia, è l’unico AD del paddock con un FAN CLUB a tifare per lui😉

 

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