Raggiunto il traguardo del “mezzo secolo”, Luca ha ricevuto in dote l’audacia necessaria a mettere la prima moto della sua vita in garage…i 50 rappresentano una di quelle occasioni in cui un “ragazzo” che ha un sogno nel cassetto a due ruote, quando arriva al compleanno solitamente gli viene condonato anche dalla moglie più tosta.
Con lui ci siamo conosciuti per lavoro, e la nostra amicizia è continuata oltre il nostro percorso lavorativo.
Luca è stato il motociclista “zero” della “squadra curve”: l’acquisto della sua 1150 Gs ha avuto un effetto domino anche su di me perché prima della sua Bmw, uscivo in moto di tanto in tanto con il e solo con Amedeo, Bando per gli amici: percorrenze annue al di sotto dei 1500km annui, per intenderci.
Guidavo una R1200R, con la quale mi divertivo poco: pur essendo motociclista da sempre, pensavo di aver perso confidenza con le due ruote con il passare del tempo; l’idea di Luca di acquistare una tedesca maggiorenne(la sua bmw aveva quasi vent’anni quando l’ha adottata..)mi è sembrata talmente attraente che mi sono liberato alla svelta e senza rimpianti della R1200 per dedicarmi alla ricerca della mia prima GS.
Il risultato è stato una adventure 1150 color argento scovata a Capannori(LU), datata ma con pochissimi km: un po’ quel facocero gentile con serbatoio da 30L, un po’ l’entusiasmo di Luca, ci siamo ritrovati a fare molti km in compagnia anche del Bando, che con la sua Kawasaki (affettuosamente chiamata la“pakistana”) ci seguiva nelle nostre escursioni sulle strade degli Appennini.
Una cura molto efficace: curve in compagnia, ho presto ritrovato la confidenza con i tornati affrontati in sella, e tra un impegno e l’altro noi tre siamo comunque riusciti a fare diverse escursioni. Così Luca ha creato la chat whatsapp del giro in moto: per accordarsi o fissare un orario per partire è pratico, scrivi un messaggio e via, viene simultaneamente recapitato ai membri.
Durante il lockdown, era possibile praticare attività sportiva all’aperto: l’uso della moto non era contemplato dal nessun decreto purtroppo; ci siamo sentiti comunque, alimentando la fantasia di uscire a guidare e siamo riusciti a coinvolgere anche Kalle: ha sempre usato la moto come fosse uno scooter, tragitto casa/lavoro, senza mai esplorarne il lato ludico. Con l’allentarsi delle restrizioni, abbiamo ripreso a scorrazzare tra le nostre curve, senza uscire dalla provincia, perché all’inizio ancora era vietato…
5Bicio è stato il punto di svolta, con lui eravamo già 5 a far parte del nostro gruppo: ci si dava appuntamento al sabato mattina per fare qualche km in compagnia. Abbiamo le prime colline a ridosso della città, e il mantra sono le strade fitte di curve, in modo da evitare la noia dei rettilinei o percorsi monotoni.
È diventato motociclista anche Kalle, nonostante guidi solo Honda col cambio automatico😂, e alla fine la nostra chat del giro in moto è stata rinominata “squadra curve”: suona bene, volutamente ironico, quanto l’icona di chiara ispirazione al Joe bar team. La velocità non c’entra, e non è un tema importante: in sella rispettiamo i limiti, senza velleità agonistiche o frustrazioni varie. Solo un po’ di percorrenza in traiettoria, rigorosamente a destra senza mai invadere la corsia opposta. Si, ecco, un po’ di rombo a fare da colonna sonora: priorità alla sicurezza, anche quella passiva, cosi gli automobilisti distratti dai telefonini ci sentono arrivare.
È un mix di paesaggi amici curve e cibo, tempo di qualità trascorso insieme, rigenerante: ci si incontra al termine della settimana lavorativa in cui siamo immersi ognuno nella sua realtà. Il “toccasana” che ti attende il sabato mattina, una salutare terapia a base di curve e tornanti. Per il meteo? Nessun problema: ci pensa Bicio, talmente affidabile che lo chiamiamo come quel colonnello famoso dell’aeronautica: ha il suo metodo per incrociare le previsioni e grazie alle sue indicazioni non abbiamo ancora preso l’acqua…
Clarence
