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Sepang, test 2023

Si sono appena conclusi i primi test di questa stagione MotoGP. Sono sempre curioso e li attendo con trepidazione per svariati motivi; di vedere come si trovano i piloti che hanno cambiato squadra e moto, i progressi delle Case che rincorrono le prestazioni della Ducati, non ultimo la nostalgia delle corse. La prima gara è ancora distante, ma il fatto di iniziare a parlarne, vedere che anche la gazzetta dedica un trafiletto alle due ruote, mi fa respirare aria di primavera, intuire che si avvicina, come una luce in fondo al tunnel dell’inverno che via via è sempre più intensa.

Ecco, i tempi sono indicativi, senza definire in modo assoluto il potenziale di una moto: vengono influenzati da tanti aspetti. Ogni squadra deve affrontare un lavoro di affinamento: tutti hanno molte novità che richiedono un paziente lavoro di messa a punto e di sgrossatura. Non tutti gli aggiornamenti possono funzionare e possono essere compatibili tra loro, ed è proprio questo lo scopo dei test: permettere ai team di presentarsi alla prima gara dell’anno con un setup ottimale per affrontare i gp più preparati, con un vantaggio nella messa a punto.

Alla fine, l’indole del pilota, la curiosità di confrontarsi e la necessità di avvicinare il limite di moto/pista/assetto, spinge più o meno tutte le squadre a testare anche un “time attack” al netto della tattica di “nascondersi”.

E’ complicato percepire il valore reale dei tempi fatti segnare, Valentino era un maestro in questo. Sopratutto nei test prestagionali, lui faceva veramente i “test”, giocando a carte coperte senza lasciar trapelare il vero potenziale della moto che guidava.

Rende orgogliosi che le prime 9 moto della classifica dei tempi migliori realizzati nel corso di questo test siano italiane. Anche Aprilia ha stupito, con il terzo, il sesto e l’undicesimo tempo(Oliveira leggermente attardato, è 15’).

Solo 11’ il 93, con una Honda un po’ appannata.

E gli alfieri della Casa dei tre diapason, rispettivamente 17’ e 20’ continuano a combattere con una moto che gestisce male gli pneumatici nuovi: con quelli usurati hanno prestazioni di rilievo, come sul bagnato. Ma in condizioni di asciutto e pneumatici appena montati faticano parecchio. Prematuro preoccuparsi, sarebbe bello rivedere Morbidelli giocare le sue carte migliori.

Anche Aleix, il veterano, l’underdog che nel 2022 ha conquistato la prima vittoria in MotoGP, nelle interviste si è trattenuto, pur avendo percorso parecchi giri in sella alla RS GP: la moto funziona sicuramente bene, altrimenti non avremmo visto tanto entusiasmo nei piloti del team satellite RNF Aprilia, sempre a ridosso dei protagonisti nonostante la poca esperienza in sella alla moto veneta.

Ora, tutto nei container: la prossima volta che scenderanno in pista sarà a Portimao.

Clarence

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