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pilota Daniele Cirrincione disarcionato e ferito da fune d’acciaio durante ricognizione

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Incresciosa imboscata nei confronti di Daniele Cirrincione, pilota appassionato di enduro, nei boschi di Venegano Inferiore: è stato ferito e disarcionato dalla sua moto da un cappio, Ci sarebbe dietro la faida tra enduristi e ambientalisti

C’è chi ha parlato di un incidente provocato, chi apertamente di una vera e propria imboscata. Il mondo dei motori, del motociclismo in particolare si interroga inorridito di fronte alla disavventura capitata al pilota appassionato di Enduro, Daniele Cirrincione che è stato disarcionato e ferito al collo da un cappio scorrevole di acciaio con passante scorsoio che ne ha immobilizzato il collo al manubrio della moto.

Pilota Enduro ferito al collo: cosa è successo a Daniele Cirrincione

Il pilota appassionato di enduro, Daniele Cirrincione in qualità di direttore sportivo del Moto Club Abbiate Guazzone, stava compiendo la ricognizione del percorso del Campionato Regionale Enduro Lombardia che si svolgerà l’8 ottobre con partenza da Tradate.

Mentre percorreva un sentiero nel bosco a Venegono Inferiore, Daniele ha sentito un forte dolore al collo, ha perso il controllo della sua moto e si è ritrovato a terra disarcionato dalla sella del suo mezzo.

Daniele Cirrincione salvato dagli amici

Come riporta il sito varesenews.it Cirrincione, finito a terra, stordito e ferito, è stato soccorso e aiutato dagli altri enduristi che lo accompagnavano in questo primo sopralluogo del percorso che aveva anche l’obiettivo di ripulire il bosco e il tracciato che sarà teatro della gara a ottobre. Per fortuna Daniele andava piano e la presenza dei suoi amici ha evitato che il motociclista potesse riportare ferite ben più gravi.

Faida tra enduristi e ambientalisti dietro l’incidente

Secondo i ben informati alla base di quella che in molti definiscono una vera e propria imboscata ci sarebbe una non ben definita “guerra” tra enduristi e ambientalisti.

Questi ultimi mal sopportano le scorrazzate dei cosiddetti “piloti della domenica” che imperversano nei boschi e che secondo loro provocano danni consistenti alla flora e alla fauna senza dimenticare l’inquinamento acustico e dell’aria. Accuse che gli enduristi da sempre rispediscono al mittente.

Pilota ferito da un cappio, lo sdegno di Federmoto

Parole dure, di condanna arrivano da tutto il mondo del motociclismo, dalla base, quella degli appassionati che dedicano il loro tempo all’organizzazione delle corse a livello locale e nazionale, dagli amanti di questo sport, l’enduro, all’aria aperta. Rabbia traspare dalle parole di Giovanni Copioli, Presidente Federazione Motociclistica Italiana:

“Sono esterrefatto da quanto accaduto a Daniele Cirrincione, a cui vanno i miei più sentiti auguri di una pronta guarigione. Non è ammissibile che durante una uscita in moto si rischi la vita in questo modo. Porre un ostacolo qualsiasi – fosse anche una trappola a scopo di bracconaggio – su un sentiero dove possono transitare pedoni, moto e moto è comportamento delinquenziale. E’ necessario continuare a lavorare per far capire che l’endurista è una risorsa per il territorio: lo tutela raccogliendo rifiuti, ripristinando i percorsi di gara, manutenendo il verde. Ma non solo: i motociclisti sono fondamentali nelle azioni di soccorso alle persone nelle zone più impervie o nell’Anti Incendio Boschivo. Tutte queste attività sono riconosciute, anche attraverso Protocolli di Intesa, dalle Autorità Locali e dalle Forze dell’Ordine, che a più riprese richiedono la nostra collaborazione”.

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