
Un uomo, una moto e la strada come unica compagna di viaggio. Tra il 1° luglio e il 4 settembre
2025, Giovanni Bettella, motociclista, fotografo e viaggiatore , ha portato a termine un’impresa
straordinaria: 23.400 chilometri in solitaria dall’Italia alla Mongolia e ritorno, in sella alla sua
Yamaha Ténéré 700.

Il viaggio, nato come sfida personale e desiderio di libertà, si è trasformato in un vero e proprio
racconto d’avventura moderno. Partito da Roma, Giovanni ha attraversato Grecia, Turchia, Georgia,
Russia, Kazakistan, Mongolia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria, affrontando
condizioni climatiche estreme, burocrazie di frontiera, piste di terra infinite e momenti di profonda
solitudine alternati a incontri indimenticabili.

“Ogni giornata sulla moto è stata una lezione di libertà,” racconta Giovanni :“Viaggiare in solitaria ti
mette di fronte ai tuoi limiti, ma anche alla straordinaria ospitalità delle persone che incontri. Nelle
steppe mongole, sotto un cielo che sembra non finire mai, ho capito quanto poco serve per sentirsi
davvero vivi.”

Durante il tragitto, Giovanni ha documentato ogni tappa con foto, video e appunti di viaggio,
condividendo scorci di vita on the road sul suo profilo Instagram, dove racconterà nei prossimi
mesi le emozioni, le difficoltà e le scoperte di questa lunga traversata. L’avventura ha toccato tutti
gli elementi che rendono un grande viaggio tale: imprevisti, paesaggi mozzafiato, notti in tenda,
lunghi tratti di silenzio e incontri casuali che diventano ricordi per sempre.

Dalla partenza al ritorno in Italia dopo settimane tra steppe e deserti, la Ténéré 700 si è confermata
una compagna di viaggio affidabile, capace di affrontare ogni terreno, dall’asfalto perfetto
dell’Europa orientale alle piste sconnesse della Mongolia occidentale. Ogni confine varcato ha
rappresentato non solo un passaggio geografico, ma anche un passaggio interiore, un percorso di
crescita, consapevolezza e connessione con il mondo.

Oggi, di ritorno a Roma, Giovanni Bettella porta con sé non solo migliaia di chilometri percorsi, ma
una mappa di emozioni e incontri che raccontano il valore autentico dell’avventura: la scoperta di
sé attraverso la scoperta dell’altro.

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