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Cinque moto degli anni Duemila da comprare al giusto prezzo

Negli ultimi anni, il motociclismo ha compiuto passi importanti e inevitabilmente, le case hanno aggiornato i propri modelli con tanta tecnologia ed elettronica di ultima generazione. Prima di questa fase però, c’erano sul mercato modelli che riscuotevano un largo successo tra gli appassionati e nei primi anni duemila hanno ottenuto estimatori grazie a linee accattivanti e progetti ben realizzati. Lo spopolare del mondiale Superbike e il ritorno del bicilindrico, più semplice e altrettanto efficace per strada, sono alcuni dei fattori che hanno lanciato moto che hanno fatto storia. Questi pezzi si trovano usati a cifre ragionevoli e grazie a prestazioni di tutto rispetto, sanno raccontare perfettamente il balzo compiuto dalla fine del secolo scorso a oggi. Abbiamo selezionato cinque modelli tra i più interessanti che se acquistati al giusto prezzo, vale la pena possedere e guidare ancora.

SUZUKI SV650S (2001)

Non ha quasi bisogno di presentazioni e per questo è doveroso menzionarla tra i consigli per gli acquisti. La Suzuki SV650S è una delle moto che più si è adattata alle esigenze del motociclista medio che voleva coniugare sportività e piacere della guida. Si pensava avrebbe sostituito la più datata Bandit 600, ma alla sua presentazione al Salone di Milano del 1998 si comprese subito che si trattava di un progetto a parte, fatto con investimenti e tecniche mirate a creare una moto tutt’altro che di ripiego. Interessante in ogni sua parte, il bel telaio a traliccio in alluminio sorreggeva il bicilindrico otto valvole a V di 90° da 70 Cv, donandole un tono graffiante. Vivace e divertente da guidare, la spinta è vigorosa e ben si combina con il peso contenuto di 169 kg, mentre l’angolo di sterzo acuto permette facilità di manovra. Le sospensioni essenziali sono l’unico punto debole e un avantreno più rigido sarebbe l’ideale, ma come per quasi tutti i modelli di quel segmento, le case produttrici preferiscono favorire il comfort per la guida di tutti i giorni. Acquistarla oggi è tutt’altro che proibitivo e per un SV immatricolato nel 2001 si parte da 1.900 euro. E’ un’occasione da non farsi sfuggire.

BUELL X1 LIGHTNING (2001)

Non è un affare economico, ma trovarla in vendita può spingere all’acquisto. Stiamo parlando della Buell X1 Lightning che, nell’insieme, è il modello con cui la marca americana si è fatta conoscere dalle nostre parti. Il telaio a traliccio è rigido e corto per un interasse davvero risicato. Questa moto coniuga tecnologie vecchie e nuove come l’iniezione elettronica e le valvole azionate ad aste della punteria old style. Il motore è un Harley Davidson OHV a V45° da 1.203 cc e produce oltre 101 Cv che scarica alla ruota grazie a un cambio a cinque marce e la trasmissione finale a cinghia in gomma/aramide che non prevede manutenzione. Il punto di forza è la coppia che comunque si disperde facilmente nelle marce corte. Le sospensioni giapponesi Showa sono regolabili e la posizione del motociclista è molto eretta e caricata, garantendo un totale controllo del mezzo che grazie al passo corto sterza veramente in un fazzoletto. Per una X1 usata si possono sborsare dai 4.000 ai 6.700 euro e con oltre vent’anni d’età non è certo regalata, ma per gli appassionati del genere è ancora oggetto dei desideri.

DUCATI 900SS (2002)

Lanciata nel 1998 era la rivisitazione in chiave moderna della 750 degli anni ‘70. La Ducati 900SS è infatti una moto che conservava come le ducati del suo periodo, una base tecnica semplice, con telaio in tubi a traliccio e il classico bicilindrico quattro valvole a V di 90° raffreddato ad aria da 81 Cv. Rispetto ai precedenti modelli, i carburatori Mikuni sono stati sostituiti da un sistema a iniezione Weber Marelli e per aumentare potenza e affidabilità, nel motore sono stati utilizzati alberi, pistoni e cilindri speciali. La livrea nasceva da un’idea del designer sudafricano Pierre Treblanche che molti ricordano per aver disegnato le discusse linee della 999. Altri componenti della 900SS derivavano dalla 916 e dall’ST2 sport-tourer. Per chi è alto più di un metro e ottanta può risultare un po’ piccola, soprattutto nella posizione delle gambe sotto il serbatoio. Curata ed elegante, non si è venduta tanto e per questo la si può scovare a cifre interessanti. Per un modello del 2002 si parte dai 1.800 euro.

HONDA VTR 1000 FIRESTORM (2001)

L’obbiettivo sportivo di Honda all’inizio del 2000 era battere Ducati in Superbike e per riuscirci decise di sfidare Borgo Panigale nel suo piatto forte, un motore 1.000 cc bicilindrico. L’impresa riuscì e a portare in Giappone due allori fu la VTR 1000 SP-1 e la sua versione aggiornata del 2002 SP-2.

L’origine del propulsore risale però al 1997 quando Honda aveva già messo in circolazione la VTR1000 Firestorm, un vero e proprio progetto innovativo che puntava a su leggerezza e sportività, mantenendo uno stile stradale al cento per cento. Il V di 90° raffreddato a liquido di questa versione eroga 112 Cv, molto gestibili grazie a una buona elasticità. Lo scarico con doppio silenziatore ne ottimizza la potenza e mantiene mordente ai bassi regimi. Telaio e sospensioni non erano nulla di innovativo e risultano abbastanza economiche, ma funzionano benissimo su questa moto che è a tutti gli effetti una sport-tourer da sfruttae da soli. Infine, il particolare della semicarena sagomata rende la linea così elegante, nascondendo il dna sportivo di questa ottima bicilindrica. Comprarne una in buone condizioni non è impossibile e si trova usata del 2001 a partire da 1.800, ma per un chilometraggio basso e delle condizioni ottime, il prezzo raddoppia facilmente.

CAGIVA RAPTOR 1000 (2000)

Presentata all’inizio del 2000, la Cagiva Raptor 1000 era la diretta concorrente della Ducati Monster prima generazione con la quale ne condivideva l’ideatore, Miguel Galluzzo. Questa moto combinava lo stile del design italiano, all’efficienza dei motori giapponesi. Allo splendido telaio in tubo a traliccio era stato infatti accoppiato il bicilindrico otto valvole a V di 90° da 107 Cv del Suzuki TL 1000S. Come la lontana cugina Ducati, la Raptor è stata molto apprezzata in tutta Europa come moto da città e non solo come audace roadster dalle prestazioni più che soddisfacenti. L’ottimo angolo di sterzo la rendeva infatti maneggevole e pratica anche nel traffico e fu così apprezzata che in un secondo momento la casa varesina propose una versione di cilindrata più piccola, equipaggiata del motore del Suzuki SV650. Solo la questione finanziaria della Cagiva è riuscita ad interrompere il successo di questo modello che altrimenti avrebbe avuto ben più ampio successo. Trovarla oggi non è difficile, ma i prezzi sono contrastanti e bisogna guardare bene a cosa si sta comprando. I primi modelli della Raptor 1000 partono da 1.900 euro e salgono in base al solito rapporto anno/chilometraggio.

La ricerca di una buona moto non è necessariamente dispendioso e si possono scovare modelli belli e in buone condizioni, capaci di accendere la passione anche a vent’anni di distanza. Quello che conta è il cuore con cui si fanno le cose e i motociclisti lo sanno bene. Alcune delle moto più belle mai prodotte sono ferme nei garage e aspettano solo di tornare in strada e continuare ad emozionare.

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