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la rivalità, gli infortuni, la crisi di Honda e Yamaha

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Uno simbolo della Honda, l’altro simbolo della Yamaha: i loro duelli sono iniziati nel 2019, oggi, invece, sono alle prese con tanti acciacchi e prestazioni sottotono.

Era il 2019 quando la Moto Gp aveva spesso a che fare con gare al cardiopalma che finivano con Marquez davanti a tutti e Quartararo subito dietro, o viceversa, anche se ovviamente il re assoluto ero lo spagnolo, capace anche di stabilire il record di punti in una stagione, 420. Ma oggi a 4 anni di distanza sono cambiate tante cose.
Tanti infortuni, ed una crisi tecnica dei team giapponesi sta mettendo sempre più in luce la Ducati, che è stata brava a crescere fino al punto di vincere e tentare, al momento con ottimi risultati, di riconfermarsi.
I problemi partono dagli infortuni. Per Marquez il 2020 è stato l’anno in cui si è fratturato l’omero in tre punti diversi a cui poi si è aggiunta la diplopia. Nel 2023 sono arrivate le lesioni al metacarpo della mano destro, mentre la mano sinistra ha subito gli stessi guai dalle cadute del Sachsenring, più costole incrinate ed una lesione al legamento del piede. Per il pilota francese c’è la frattura all’alluce sinistro riportata dopo una caduta mentre faceva jogging, la scivolata in pista ha aggravato la situazione e si è resa necessaria un’operazione, più la lussazione al gomito sinistro.
Ma gli acciacchi non sono tutto perché anche i team non stanno reggendo bene: da un lato la Honda con continui problemi di trazione e aderenza, dall’altro la Yamaha che non riesce a sviluppare come vorrebbe l’aerodinamica. Che succederà ora? Approfittando della sosta, entrambe i piloti devono pensare a guarire nel miglior modo possibile e solo poi concentrarsi sui miglioramenti di due moto che avrebbero ancora tanto da dire.

 

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