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Il Letargo Motociclistico

Nel motociclismo, alla fine della stagione estiva, aleggia un concetto che da astratto che era, fino ad un certo punto, è diventato fin troppo reale.
Potrebbe essere confuso col periodo di riposo necessario a recuperare energie ai piloti, che una volta finiti i rispettivi campionati possono concentrarsi sulle loro vite private e ad allenarsi; ma no, non è di questo che si tratta.

E’ di una sorta di letargo motociclistico, un lasso di tempo misurato e scandito dalle tempistiche concesse dalle polizze assicurative delle moto…mi riferisco alla temuta “pausa invernale”.
Mi spiego meglio: la maggior parte delle polizze assicurative offrono opzioni di sospensione del servizio erogato, per periodi più o meno lunghi, concentrati per lo più nel periodo invernale, in cui si riducono in modo drastico le possibilità di uscire in moto con condizioni favorevoli o quantomeno invitanti.
E’ una pratica diffusa solo nel nostro bel Paese, in quanto all’estero non è possibile. Inizialmente, la pratica di sospendere la polizza assicurativa con l’avvento della stagione fredda era motivata da un certo risparmio economico: la polizza non era scontata, anzi, per poter “sospendere” alcuni assicuratori addebitavano un costo fisso, ma una volta pagato il premio, con la sospensione si poteva allungare la durata della polizza fino a goderne per una stagione in più. A patto di rinunciare a guidare durante il periodo concordato con l’assicurazione. Ed è una pratica temuta in primis dai motociclisti stessi, che subiscono questa brutta abitudine di massa: anche i pochi temerari che si aggirano nei ritrovi tipici sono disorientati e hanno uno sguardo perso vagamente malinconico: infatti sulle strade sono veramente poche le moto che si incrociano.

E’ un paradosso, perché nel nostro paese godiamo di un clima mite, dove possiamo beneficiare di giornate bellissime e con temperature gradevoli anche durante il mese di dicembre o gennaio, più o meno in tutta Italia. Mica andare a cercare la neve o sfidare le condizioni più avverse, ma con l’abbigliamento tecnico corretto(oggi più a buon mercato e alla portata di tutte le tasche) e pochi accorgimenti, la possibilità di non mettere nel dimenticatoio moto, strade, amici, paesaggi e quant’altro è un’opzione reale.

Chiaro, cambiano molto le dinamiche, perché viene buio prima, le temperature più basse invitano ad una condotta in sella prudente, mete meno distanti e impegnative…
Poi per chi soffre maggiormente il freddo, quello che era un sogno fino a pochi anni fa è ora una realtà: già diverse aziende del settore offrono abbigliamento intimo termoriscaldato.
D’accordo, non è come in estate, ma sempre meglio abbracciare il nostro inverno e salire in sella che sedersi accanto al camino ad aspettare il caldo…anche solo per non perdere l’abitudine alla guida. Personalmente giro anche durante l’inverno; appena possiamo ci ritroviamo e un giretto lo facciamo appena le condizioni lo permettono; anche perché gli anni volano, e non ho più voglia di rimanere in apnea durante i mesi invernali in attesa di ripartire!

Clarence

Due Ruote News

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