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Da Ducati a Guzzi, le moto reali dei supereroi

Il mondo dei supereroi, nato agli inizi del ‘900 con la diffusione dei fumetti come fenomeno d’intrattenimento, ha sempre messo in contrapposizione la vita reale con il fantastico. Una miscela dove il personaggio dotato di superpoteri o proveniente da un universo parallelo, si muove tra le persone e i fatti comuni, interagendo con la propria straordinaria natura. In questo senso, scrittori e sceneggiatori si sono spesso divertiti a mettere in mano ai loro personaggi, qualsiasi tipo di mezzo o strumento reale. Partendo dalle storie originali, il cinema ha dato un consistente contributo a tali mosse e nel nostro caso, vediamo quali moto e in che contesto, sono state abbinate a celebri supereroi.

CAPITAN AMERICA

Il Capitano degli Avenger è sicuramente il più titolato a rappresentare il made in USA e sin dalla suo esordio, in piena Seconda Guerra Mondiale, è comparso in sella ad una moto militare dell’esercito. Steve Roger è infatti una recluta della leva volontaria che, dopo essere stato scartato per mancanza di requisiti fisici, si sottopone ad un esperimento che lo rende un supersoldato e una macchina da battaglia vivente.

La moto utilizzata per il primo capitolo Marvel dedicato all’eroe a stelle e strisce è un modello Harley-Davidson Cross Bones, modificato militare ed equipaggiato di tutte le dotazioni del caso. In realtà la moto che l’eroe dei fumetti dovrebbe avere considerando gli anni in cui è ambientata la storia è una WLA che nel 1941 la casa di Milwaukee mise a disposizione dell’esercito statunitense. In principio l’esercito chiese alla Harley-Davidson un mezzo che fosse simile alla BMW utilizzata dalle truppe della Wermacht. Fu utilizzato prima il modello XA con un propulsore twin boxer come le moto della casa bavarese, frizione manuale e cambio a pedale. Questa soluzione fu presto abbandonata perché costava troppo. Venne così consegnata ai reparti motorizzati la più economica WLA, moto alla quale si sono ispirati gli sceneggiatori per modificare la Cross Bones che, pur essendo in produzione all’epoca delle riprese, si prestava molto bene in quanto ripercorreva le linee estetiche delle Harley Davidson anni quaranta. La WLA è stata Perfettamente riprodotta, la WLA della versione cinematografica di Capitan America è ricca di particolari che durante il secondo conflitto mondiale non esistevano.

GHOST RIDER

Ghost rider è il personaggio Marvel che più appassiona i motociclisti. Un cavaliere cattivo coi cattivi, che vendica i torti subiti dalla povera gente in sella alla sua moto infuocata. Come ogni supereroe che si rispetti, il nostro personaggio risponde all’identità dello stuntman Johnny Blaze. Un funambolo della moto che compie salti alla Evel Knivel, ma che in un brutto incontro con il demonio, chiede di salvare la vita del padre spacciato da un cancro, in cambio dell’anima. La maledizione che si avventa su Blaze però non si compie del tutto perché la promessa non viene mantenuta e il padre muore comunque in un incidente.

Il nostro Ghost rider è costretto a vagare nella notte lungo le strade, alla ricerca di criminali da castigare lasciandosi dietro la gomma posteriore una scia di fiamme. Ma qual è la vera moto di Ghost rider? Considerando che si tratta di un fumetto, è più facile ricordare la trasposizione cinematografica in cui il protagonista è interpretato da Nicholas Cage. Nel primo film, datato 2007, l’attore dopo essere diventato il “rider”, guida un chopper su classica base Harley Davidson, che è la copia della Capitan America usata da Peter Fonda nel film Easy rider. Con la trasformazione di Blaze nell’infernale motociclista, anche la moto si trasforma e diventa un’improbabile custom con teschio al posto del fanale, corna, ossa e catene: la Hellcycle. Secondo il fumetto però, prima di varie Harley Davidson, Ghost rider ha guidato anche una Triumph Bonneville, mentre nel secondo film del 2012 “Spirito di vendetta”, la moto di Nicholas Cage, “Spirito di vendetta” è una Yamaha V-Max 1700. Non è la versione storica del 1985, ma quella in commercio dal 2009, più aggressiva rispetto alla prima serie, nonostante le linee morbide e arrotondate. La Yamaha V-Max è una vera e propria cruiser con un motore mostruoso di 1679 cc che eroga una potenza tonda di 200 CV/9.000 giri al minuto e raggiunge la velocità dei 220 Km/h. Come nelle versioni precedenti, anche qui sono stati rispettati i canoni che hanno reso questa moto unica. La trasmissione finale è a cardano, il serbatoio della benzina si trova sotto la sella e il finto serbatoio è un guscio che copre l’aspirazione. Ci sono le due vistose prese d’aria laterali che servono a convogliare il flusso verso il V4 di 90°. Le linee più armoniose partono dal fanale tondeggiante e un po’ allungato, il profilo della moto segue una linea sinuosa e ben curata nei particolari. La sella è bassa mentre il sellino del passeggero più rialzato, è comunque aerodinamico.

I terminali di scarico sono quattro (due per lato), e la posizione alla guida è quella di una custom ortodossa. I cerchi delle ruote sono da 18’, la gomma anteriore è 120/70, mentre la posteriore è 200/50. E’ lunga 2395 mm con un interrasse di 1700 mm per un peso a secco di 310 Kg. Nonostante il telaio a doppio trave in alluminio, il peso è il grosso limite di questa V-Max che si fa ugualmente valere come una moto dal potenziale impressionante. Per avere questa muscle-moto, non è necessario essere il Ghost rider, ma quando entrò in listino bisognava sborsare intorno ai 22.000 euro. E’ comunque una delle più belle moto viste in circolazione, capace di suscitare in ogni motociclista il fascino della potenza, coniugato ad uno stile inconfondibile. Una moto che, nei suoi cosiddetti limiti, ha un sacco di valori aggiunti che spesso mancano alle più anonime supersportive. Se l’ha scelta Johnny Blaze per combattere i cattivi, avrà avuto dei buoni motivi!

VENOM

Che Venom sia un “supervillain” avvincente e per cui fare il tifo, lo s’intuisce proprio dalla scelta di far circolare il suo alter-ego umano Eddie Broc su una meravigliosa Ducati Scrambler. Non avrebbe senso associare un marchio storico e di così largo successo negli States ad un becero cattivo, criminale che normalmente minaccia di conquistare la Terra e distruggere tutto quello che c’è e chi ci abita (come se una volta annientato un pianeta fosse più bello e più utile). Venom è un simbionte, una creatura che proviene da un altro pianeta che sfugge al controllo di chi cerca di utilizzarlo per scopi maligni e distruttivi. Il simbionte s’impadronisce del suo “ospite” Eddie Broc, un reporter che fa domande scomode e cerca lo scoop, smascherando tutto ciò che non quadra.

La sua vita è piena di difetti, mangia male, dorme peggio ed è ancora innamorato di chi non si è saputo tenere stretto. Una volta in simbiosi con l’alieno, per Broc/Venom, la vita cambia e si vede costretto a lottare contro chi cercava d’indagare come giornalista. Emblematica è la scena della prima grande trasformazione dell’umano in Venom durante un inseguimento che i nemici della storia ingaggiano per catturarlo. In sella alla Scrambler con cui Broc si reca al lavoro ogni giorno, si compiono evoluzioni e manovre ad alto tasso di spettacolo con gli arti e il corpo umano che prende sempre più le forme aliene e, tra uno scoppio e un incidente, il fuggitivo si salva e inizia a fare i conti con la sua nuova natura. Ducati Scrambler, nelle versioni Scrambler Full Throttle e Scrambler 1100 Special sono le moto utilizzate nel film, ideale per il personaggio umano della storia e la sua vita di strampalato e scanzonato cronista di nera e misfatti. Per le scene degli inseguimenti sono stati impiegati due celebri stuntman, Jimmy Roberts e Robbie Maddison. Entrambi hanno guidato una Ducati Scrambler cercando di rendere il personaggio più spettacolare e credibile. Maddison ha commentato: “Ho solo cercato di rendere Eddie il più figo possibile. Ma, ovviamente, il mio lavoro è offrire gli scatti più giusti. Quindi ho fatto quel che mi faceva sentire a mio agio. Mi dicevano salta più in alto, ti vogliamo sopra gli edifici“. Ottima scelta.

BATMAN

Dopo un brevissimo excursus nell’universo Marvel, non si può non considerare il più emblematico dei personaggi del mondo DC Comics, ovvero Batman, l’eroe mascherato più riproposto e reinterpretato, nonché rivisitato nella sua longeva e duratura esistenza. In ambito cinematografico, tantissimi attori famosi hanno prestato volto e fisico al tenebroso Bruce Wayne, reinventando il personaggio e le sue avventure in base al decennio storico. Uno dei capitoli migliori delle varie saghe cinematografiche è certamente quello firmato da Christopher Nolan, “Il cavaliere oscuro”. Essendo molto “banalmente” un essere umano atletico e ben addestrato al combattimento, la forza di Batman si manifesta attraverso i mezzi straordinari e gli oggetti sofisticati a sua disposizione per contrastare il crimine. Non a caso, esistono tante versioni della mitica Batmobile, (l’auto dell’eroe), ma anche moto speciali dotate di ogni arma o sistema di navigazione possibile. Molto bella è però la MV Agusta F4 1000S che il nostro cavaliere utilizza quando smette i panni dell’eroe e gira per Gotham City come il ricco e affascinante magnate. L’F4 è di fatto una moto sportiva che trova nell’eleganza il valore perfetto per accompagnare il sempre raffinato Signorino Wayne. Una scelta che mai fu così azzeccata.

V100 Mandello e il fumetto Marvel

Ad assicurare una parte in una storia fantastica ad una moto non è sempre merito del personaggio o dell’autore che la sceglie, ma succede anche il contrario. Capita che sia la moto a ottenere il suo eroe come nel caso del primo albo dal titolo “Viaggio nel tempo” firmato Marvel, che vede protagonisti assoluti la Moto Guzzi V100 Mandello e Wolverine.

L’eroe artigliato si trova, come spesso nelle sue vicende, a fare i conti con il passato che ritorna e in questo episodio, la nuova bicilindrica di Mandello Lario lo accompagna in inseguimenti e colpi di scena. Una storia in cui compare anche una donna conosciuta in un’altra epoca. Il racconto ci mostra anche come le strade di Wolverine e l’iconico marchio italiano si fossero già intrecciate, grazie a una V7 prima serie. Già disponibile da ottobre 2022 in inglese e in italiano, il volume è acquistabile presso il Museo Moto Guzzi, il Museo Piaggio a Pontedera, i dealer Moto Guzzi aderenti. Un’iniziativa che celebra il primo modello di Guzzi bicilindrica a V stradale raffreddato a liquido e apre la nuova epoca della casa dell’aquila.

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