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Complemento a “EICMA la versione di Giacomo”.

Ho partecipato con rinnovato entusiasmo e curiosità anche alla 79’ edizione, a partire dal martedì mattina e col privilegio di poter vagare tra i padiglioni poco affollati e la visuale libera di passare in rassegna ogni moto.

Lo spirito e l’interesse per me sono rimasti invariati rispetto alla prima volta in cui ho messo i piedi all’interno della fiera nel lontano 1985, mentre tutto è cambiato.
L’opzione della mobilità elettrica non era che mera utopia, mentre oggi per l’utilizzo urbano è già una realtà.

Condivido le romantiche considerazioni di Giacomo su EICMA, e il suo punto di vista evidenzia temi e riflessioni originali: ad oggi l’argomento è già stato ampiamente trattato. Colgo quindi l’occasione per mettere l’accento su un dettaglio dell’evento che penso sia sfuggito ai più.

EICMA – la storia

Correva il 1993( salone del ciclo e motociclo, all’epoca…) e BMW presentava una rivoluzione: moto con sospensione anteriore di concezione automobilistica(Telelever) e propulsori completamente rinnovati dotati di distribuzione a 4 valvole per cilindro, iniezione elettronica e prestazioni degne di nota.
Il primo modello a beneficiare di questa concezione fu la R1100RS, una turistica sportiva dotata di una buona protezione aerodinamica, poi seguita da GS e dalla naked(R1100R). Questa “rivoluzione” di ormai trent’anni fa rappresenta a mio avviso una delle chiavi del successo odierno della casa dell’elica.

Moto Guzzi, ha intrapreso un percorso ambizioso, non lontano da quello dei colleghi di Monaco di Baviera, presentando la “V100 Mandello”: è stata timidamente presentata alla stampa nella scorsa edizione nonostante contenuti tecnici di alto livello e innovativi per il Marchio(4 valvole per cilindro, raffreddamento a liquido, aerodinamica attiva, ecc), ancora prototipo, per poi essere ufficializzata in questa edizione di EICMA.

Mi premeva di scriverne in questo contesto, senza commenti troppo tecnologici, per evidenziare le analogie di Mandello con il rinnovamento “bavarese”, e il mio pensiero è dedicato a tutte le persone che si aggiravano nello stand Guzzi durante la mia permanenza in fiera, accomunate dallo sguardo smarrito e dalla media elevata di primavere archiviate…
Non ricordo bene l’atmosfera dello strand BMW all’epoca della presentazione della 1100 4 valvole, e non potrei scriverne con assoluta certezza: di sicuro ci saranno stati sguardi perplessi e e smarriti anche in quell’occasione. La scomparsa dei grossi carburatori a depressione avrà spaventato i motociclisti più affezionati al marchio, in più le 4 valvole per cilindro non erano attraenti per un pubblico “diversamente giovane” che non cercava forti emozioni: del resto anche le moto BMW venivano considerate per motociclisti maturi…
Eppure, il mercato ha premiato l’audacia dei tecnici tedeschi, creando con questa rivoluzione un risultato commerciale che ancora oggi è sotto agli occhi di tutti noi. E ha ringiovanito il pubblico a cui si rivolge.

Quindi, alla luce di questa premessa, volevo condividere il mio pensiero, augurando che per Guzzi la V100 possa rappresentare una ripartenza, che sia la prima configurazione di una piattaforma vincente dalla quale possano scaturire una gamma di modelli di moto prestigiose e attraenti, rivolte anche ad un pubblico più giovane.

Clarence – Due Ruote News

Due Ruote News

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