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Cinque modelli di moto che girano fuori stagione

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L’autunno è arrivato e con esso diminuiscono le temperature medie, le ore di luce e di conseguenza il tempo e le occasioni per girare in moto. Per molti, girare in moto può essere per scelta o necessità, una pratica stagionale, concentrata tra la tarda primavera e l’ultima settimana di settembre salvo, come a volte accade, qualche coda estiva che si allunga fino a ottobre inoltrato.

Si crea quindi una selezione tra i motociclisti che decidono di parcheggiare in garage la propria amata moto, staccare batteria e assicurazione e non pensarci più fino ad aprile e quelli che, sempre più irriducibili, si bardano di tutto punto per la stagione fredda e continuano imperterriti anche durante l’inverno. Ma chi sono questi eroi, e soprattutto che moto utilizzano? Non conta il tipo di moto e come sempre diciamo, ogni motociclista vive la passione con quello che ha e che gli si addice per gusti, carattere e stile, ma per gioco abbiamo voluto individuare cinque modelli da guidare fuori stagione e perché.

HARLEY DAVIDSON Pan America 1250

Una delle moto che potremmo incontrare fuori stagione e in qualsiasi posto, anche il più improbabile, potrebbe proprio essere l’Harley Davidson Pan America 1250. Il crossover di Milwaukee ha tutte le caratteristiche della motocicletta da viaggio, ma anche da divertimento e rompe gli schemi tradizionali che hanno delineato la gamma del marchio americano in oltre un secolo di storia. Non a caso è dotata di un motore con una grande coppia ai bassi regimi, ma molto fluido in una guida intensiva. Questo la rende adatta a giornate non proprio splendenti, dove anche l’asfalto può risultare poco performante. Un motore elastico aiuta ad una guida comoda e sicura anche sul bagnato o lo sporco di terra e foglie cadute.

Inoltre è un ottimo mezzo per un fuoristrada medio e si presta per immergersi nel foliage dei boschi, alla scoperta delle bellezze autunnali, La sella è comoda anche per due persone, è dotata di manopole riscaldate, oltre al comodo paramani e questo permette al viaggiatore di puntare ad una gita fuori porta, per visitare città e perché no, i vari mercati natalizi.

DUCATI Desert X

E’ in assoluto la Ducati per la quale potete strappare il calendario. Non c’è stagione indicata per guidare la Desert X, c’è solo la voglia di girare la chiave e andare. Essendo l’unica vera grossa enduro in alternativa al Ténéré, la stagione fredda si addice molto per chi la vuole portare fuoristrada e provarne il potenziale rallystico di cui è stata dotata. Grazie a due mappature, l’Enduro e la Rally, questo mezzo si trasforma da piacevole macinatrice di chilometri, in una moto per i raid più impegnativi e senza dover modificare l’assetto e la struttura di una Desert X base.

Essendoci meno ore di sole, la Desert è una delle moto più adatte perché ha un asso vincente nei fari, capaci di illuminare in profondità senza creare giochi e riflessi strani e soprattutto, senza infastidire gli altri utenti della strada. Si guida molto bene e se ne apprezza l’agilità, in fuoristrada richiede un minimo di esperienza, ma sa mettere a proprio agio anche il più diffidente. Il calore del bicilindrico da 937 cc si rivela un buon alleato nei giorni più freddi, anche se si presume diventi secondario guardare il termometro una volta rapiti da questa entusiasmante maxi-enduro.

YAMAHA Tracer 9

Con questo modello, Yamaha ha creato un mostro. Non è la moto però, ma il fortunato che ce l’à e non riesce a smettere di usarla. Il motociclista tipico di una Tracer 9 è quello che in questo periodo, la domenica si alza un’ora dopo, pranza con la famiglia a mezzogiorno in punto, ma dopo il dolce se ne esce sulla sua bella crossover perché il caffè lo prende in cima al passo.

E se è anche una bella giornata, due ore di pieghe, curve e tornanti non gliele toglie nessuno. Con la possibilità di montare borse laterali capienti, bauletto “city” da 39 litri e una posizione comoda e ben protetta dal parabrezza, ci si mette in viaggio con ogni tempo. Anche qui, le manopole riscaldate sono un surplus su un mezzo dalla forte versatilità. Il tre cilindri da 890 cc, condiviso con il modello MT-09, è il giusto compromesso per avere tiro ai bassi e quel tanto di allungo che non stanca sulle lunghe bretelle stradali. In curva entra come una lama e basta pensare di chiudere l’angolo che la Tracer 9 sembra farlo da sola. Grazie al cavalletto centrale, molti la posteggiano in garage proprio a tiro della porta, perché appena esce un raggio di sole, basta spingerla un poco e sei già on the road.

DUCATI Monster

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Se durante l’inverno pensiamo di incontrare solo motociclisti da Elefantentreffen, magari con la loro Goldwing o GS tutta carica di valige e sacchi dalle più assurde dimensioni, ci sbagliamo. Il motociclista fuori stagione è anche quello che non rinuncia alla “comodità” di essere rapido, piccolo e agile nel traffico. E’ quello che, nel caso del freddo, si copre bene, inforca la tracolla o lo zaino e si reca la lavoro sulla sua Ducati Monster.

L’ultima generazione di uno dei pezzi più iconici di Borgo Panigale è la “sintesi” della moto. Non se ne risenta chi possiede una vecchia Monster, quella non la tocca nessuno, ma la nuova serie di questo bicilindrico sportivo è veramente il gene da cui può scaturire tutto. Il bicilindrico a V è un Testastretta 11° da 111 Cv con cui ci si può ampiamente divertire senza perdere l’efficienza di girare per le grandi città in moto, parcheggiare praticamente ovunque non arrivare mai in ritardo al lavoro o a un appuntamento importante. Grazie alla sua linea si sposa perfettamente con gli outfit più vari, ma è anche un mezzo veramente efficiente. Divertente come un giro in giostra gratis, fa della semplicità il suo forte e anche se vanta tutte le tecnologie del caso, proporzionate al tipo modello che è, non perde per strada il classico carattere Ducati di moto per duri e puri, con la differenza che questa è facilissima da guidare. E perché poi uno dovrebbe smettere? Perché fa un po’ freddo?

SUZUKI V-Strom 1050 DE

L’ammiraglia Suzuki è certamente una delle moto che sarebbe un peccato lasciare in garage per tutto l’inverno. Infatti, la V-Strom 1050 DE, non è solo il modello che celebra i vent’anni della serie di crossover di Hamamatsu, ma è anche la degna erede di un passat più lontano. Soprattutto in questa versione che monta cerchi a raggi con l’importante anteriore da 21’, adattissimo al fuoristrada, anche con coperture a tassellatura intermedia. Esteticamente richiama, non solo nelle forme, ma anche nella colorazione a fondo giallo, le mitiche DR degli anni ottanta, che facevano strage di cuori tra gli amanti del genere e spopolavano nei rally-raid di tutto il mondo.

Il motociclista di una V-Strom 1050 DE deve avere nel sangue l’idea che nulla è impossibile da raggiungere e con questo bicilindrico potente e rotondo nell’erogazione, è ancora più bello farsi notare tra le colline, a raccoglier castagne e scattare qualche bella foto. Del resto, la sua antenata di quarant’anni fa vinceva alla Parigi-Dakar e come risaputo, il raid più famoso del mondo si svolge proprio in inverno. Senza prendere il traghetto per Tangeri, divertirsi col V-Strom è la cosa più semplice del mondo e in strada offre un comfort da viaggiatrice e prestazioni da grande sportiva, precisa nonostante la mastodontica ruota davanti, grazie alle sospensioni che filtrano perfettamente le asperità del fondo che attraversa.

Il sistema frenante è ripartito e quando si agisce molto sull’anteriore, distribuisce un po’ scarico anche al posteriore diventando molto bilanciata. Anche in questo caso, il dubbio che sia ora di smettere di girare in moto ti viene, ma è meglio non conoscere la risposta, premere start e andare.

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